Quando una persona subisce un lutto, avrebbe bisogno di avere i propri cari vicino a sé ma, in questo momento di emergenza sanitaria, non è sempre possibile.
Tutto è vissuto con ancora più dolore, un dolore insostenibile che, per sopravvivenza, il sistema emotivo cerca di congelare.
Probabilmente molte persone stanno tenendo dentro tanta sofferenza nell’attesa della possibilità di onorare i propri defunti, ma la sofferenza non aspetta e quello che non viene elaborato subito rischia di cristallizzarsi nell’inconscio provocando in futuro, stati d’ansia e disarmonie anche fisiche.
Il lutto è un processo che necessita un elaborazione, per fare questo, è importante sentirsi sostenuti da parte di una persona in grado di aiutare a comprendere cosa questo dolore significhi nella propria vita e fare sentire il proprio sostegno senza giudizio.
La persona di aiuto deve saper accogliere tutte le emozioni; pianto, rabbia, ira, disperazione fino a portare pacificazione e comprensione.
Purtroppo non sempre i familiari sono pronti a fare questo, perché ogni volta che si affronta la morte di qualcuno, ci si rispecchia con le proprie paure. Spesso la persona che ha subito il lutto tende a chiudersi in se stessa e non piangere in presenza di familiari o amici per vergogna o per non voler “scaricare le lacrime addosso a qualcuno” per paura di provocare anche nell’altro stati emotivi dolorosi.
La figura professionale del counselor olistico è in grado di creare lo spazio dove la persona sofferente si senta veramente ascoltata, senza giudizio, e dove potrà toccare tutte le emozioni e i ricordi fino a riemergere dal buio ritrovando la serenità e un nuovo senso della vita.
Stefania Scarabelli, Counselor olistico integrale professionista disciplinata secondo la legge 4/2013 (Iscritta nel registro professionale degli Operatori Olistici SIAF come Operatore Olistico livello Trainer codice ER734T-OP e come Counselor Olistico codice ER361-CO).